Ciao a tutti, e ben ritrovati su Disney Toon Story. Dopo una lunga assenza, dovuta alla mia partecipazione al Festival di Roma, torno per salutarvi: questo sarà l'ultimo post sul qui presente blog. Ma non temete: non si tratta di un addio! E' piuttosto un arrivederci a... subito! Perché se Disney Toon Story chiude, è per essere inglobato in un nuovo progetto di Screenweek.it, il blog Screenweek Kids, che parla di tutto il cinema per ragazzi, sia piccoli di grandicelli (come il sottoscritto). Perciò, senza ulteriori indugi, vi invito a cliccare qui per cominciare questa nuova avventura insieme. Un'avventura che spero sarà lunga e fruttuosa: io farò del mio meglio!
Finalmente la Disney ha rivelato il trailer di Toy Story 3, terzo film nella franchise che lanciò lo studio Pixar. Diretto da Lee Unkrich, il film uscirà da noi il 7 luglio 2010. Qui potete vedere il teaser trailer. Buona visione!
Cominciamo oggi ad addentrarci più nello specifico nella produzione Pixar, che oltre ai corti di cui abbiamo parlato finora ha ovviamente nel curriculum una serie impressionante di capolavori. A partire da Toy Story (1995), che ha dato il via al tutto, essendo in assoluto il primo lungometraggio interamente prodotto in digitale.
Nel corso degli anni, la Pixar è stata l'unico studio in grado di trasformare il digitale in una vera forma d'arte, ergendosi senza rivali nel campo dell'animazione al computer, seguita a ruota da una serie di studios ansiosi di avere un posto all'ombra di Lasseter e compagni. E Lasseter, che spesso si è professato un grande fan di Hayao Miyazaki, può a ragione essere considerato un moderno Disney, per la capacità di produrre film d'animazione che vadano al di là di un innocente e superficiale intrattenimento per famiglie, imboccando una strada mai scontata e fatta di grandi temi, grandi personaggi e in definitiva grande cinema. Ecco a voi Toy Story.
Riprendiamo le fila della nostra galleria di famosi personaggi Disney, con i tre nipoti di Paperino, figli della sorella di Donald, Della Duck: Qui, Quo e Qua (Huey, Dewey e Louie)! Creati nel 1937 da Ted Osborne e Al Taliaferro, e apparsi inizialmente in una striscia di fumetti, i tre gemelli hanno fatto la prima comparsata nel mondo dell'animazione con il corto Donald's Nephews, uscito il 15 aprile 1938. Da allora, i tre discoli sono stati protagonisti di 26 cortometraggi, 3 mediometraggi, un lungometraggio e vari film e speciali televisivi, tra cui la mitica serie TV Duck Tales in cui erano protagonisti insieme allo Zio Paperone. Vedete qui sotto la loro prima apparizione.
Dopo Alice nel paese delle meraviglie è la volta di Le avventure di Peter Pan, super-classico diretto ancora una volta da Clyde Geronimi, Wilfred Jackson e Hamilton Luske, e tratto dal libro di James Matthew Barrie, che deve a questo film la sua fama. La pellicola, uscita nel 1953, fu per l'ultima volta distribuita dalla RKO Radio Pictures e ha generato pure un seguito, Peter Pan - Ritorno all'isola che non c'è (2002), uscito in occasione del centenario del romanzo.
Grande mossa, da parte della Disney, che ci delizia con l'incipit de La principessa e il ranocchio. Serve ripetere che si tratta del ritorno all'animazione tradizionale, diretto dai veterani Ron Clements e John Musker? Non credo!
Vero che non vi siete persi il riferimento a "When You Wish Upon A Star"?
Proseguiamo con la storia dei corti Pixar: oggi vi presentiamo Geri's Game, il primo cortometraggio del "dopo Toy Story", diretto da Jan Pinkava nel 1997. Geri's Game ha vinto l'Oscar come miglior cortometraggio d'animazione, ed è anche la prima opera Pixar ad avere come protagonista un umano adulto. Una curiosità: la voce del protagonista Geri è di Bob Peterson, abituale doppiatore Pixar che ha da poco debuttato alla regia con Up.
Eccoci di nuovo a parlare dei Classici della Disney: è il turno del 13° Classico, Alice nel paese delle meraviglie, e le cose si fanno molto personali per me. Non nascondo di provare ancora oggi un grande senso di inquietudine, quando ripenso, e rivedo, quello che tra tutti i film Disney è secondo me il più inquietante. Sarà per il materiale originale di Lewis Carroll, sarà per l'atmosfera lisergica che anticipa gli incubi "drogati" che sarebbero venuti molto più tardi. Fatto sta che Alice è un film affascinante che non può essere colto appieno dalla mente di un bambino, dunque forse uno dei primi blockbuster d'animazione adulti.
Del film abbiamo già accennato qui. Naturalmente, Disney aveva una lunga storia d'amore con le opere di Carroll, ben prima di questo lungometraggio. Basti pensare alla serie delle Alice Comedies.
Alice nel paese delle meraviglie è diretto dal triumvirato Clyde Geronimi, Wilfred Jackson, Hamilton Luske.
E' da poco uscito al cinema G-Force, nuovo film Disney "ibrido" tra live action e personaggi in digitale. Ma soprattutto, in 3D! Il cinema tridimensionale sta prendendo sempre più piede, e la Disney non rimane certo a guardare, sfornando una pellicola che potrebbe essere rivoluzionaria nell'uso di questa tecnica. Noi vi mostriamo qui sotto una nuova clip dal dietro le quinte, direttamente dal canale YouTube Disney.
Il 15 ottobre, cioè tra due settimane, uscirà nei cinema italiani Up, l'ultimo capolavoro Pixar. Io ho avuto il piacere di vederlo in anteprima a Venezia, e devo dire che la sua fama è stra-meritata: potrà non essere il migliore tra i film partoriti dalla casa di John Lasseter, ma di sicuro è il più divertente. Qui sotto vedete una nuova clip e un breve dietro le quinte del film, direttamente dal canale You Tube Disney.
Continuiamo con i corti diretti da John Lasseter: quest'oggi parliamo di Knick Knack (1989), in cui il pupazzo di neve Knick cerca di raggiungere l'Assolata Miami, posta alla fine del ripiano in cui si trova la palla di vetro che lo contiene. Per farlo, cercherà un modo per evadere dalla sua prigione sferica...
Knick Knack su originariamente realizzato in 3D, oltre che nella regolare versione 2D, ed è l'unico corto Pixar ad aver subito delle modifiche tra la prima versione e quella finale, presente tuttora nei DVD ufficiali. Le modifiche riguardano la taglia del seno della ragazza di Miami, e il reggiseno della Sirena che si vede alla fine del corto: inizialmente, erano due stelle marine.
Knick Knack ha vinto come miglior corto al Seattle International Film Festival nel 1990, ed è stato giudicato da Terry Gilliam uno dei dieci migliori film d'animazione della storia. Qui sotto vi presento entrambe le versioni, anche se quella "uncut" si vede maluccio...
E siamo arrivati a una delle pellicole più famose nella serie dei Classici Disney: Cenerentola, il 12° classico del canone ufficiale, primo film non a episodi prodotto dalla casa in ben 8 anni, è ancora una volta l'adattamento di una classica fiaba resa celebre da Charles Perrault e dai fratelli Grimm. E' passato alla storia per i suoi riuscitissimi personaggi - le sorellastre Anastasia e Genoveffa, e i topini Giac e Gasgas, la Fata Smemorina - e per le splendide musiche di Mack David, Jerry Livingston e Al Hoffman, tra cui la mitica "Biddibi, boddibi, boo". La regia è di Clyde Geronimi, Hamilton Luske e Wilfred Jackson. Vinse anche l'Orso d'oro al festival di Berlino nel 1951.
Dal canale You Tube Disney, arriva una pioggia di clip da G-Force. Il film esce oggi nei cinema italiani, e già la critica parla di primo passo verso la vera innovazione del 3D. Qui sotto vi mostriamo un breve trailer, per le restanti clip andate qui.
Prima di Toy Story, c'era Tin Toy, corto diretto da John Lasseter nel 1988. Il protagonista, Tinny, avrebbe dovuto anche essere il personaggio principale di Toy Story, ma in seguito il suo ruolo fu assunto da Buzz Lightyear. Tin Toy è stato selezionato per la preservazione dalla Biblioteca del Congresso USA per la sua importanza storica, culturale ed estetica.
Per chi ancora non lo sapesse, Toy Story e Toy Story 2 usciranno limitatamente nei cinema USA a partire dal 2 ottobre, per sole due settimane e in 3D! Non solo: verranno proposti in un pacchetto "double feature" a mo' di Grindhouse. Qui sotto vedete un simpatico spot televisivo che pubblicizza l'evento.
Dal canale YouTube Disney arriva il nuovo trailer italiano di A Christmas Carol, film in motion capture diretto da Robert Zemeckis, con Jim Carrey nei panni di Scrooge. Potete vederlo embeddato qui sotto. Zemeckis sembra aver fatto un patto d'acciao con la Disney: è infatti in arrivo anche un remake di Yellow Submarine realizzato con la stessa tecnica e co-prodotto dalla Casa del Topo e dalla Apple Corp. dei Beatles.
Torniamo oggi in carreggiata con il nostro consueto appuntamento con i classici Disney. E siamo arrivati all'11° classico del canone ufficiale, Le avventure di Ichabod e Mr. Toad (1949), ultimo dei sei "package films" prodotti da Disney negli anni '40 e distribuiti da RKO. Il film conta due segmenti: il primo, The adventures of Mr. Toad, è basato su Il vento tra i salici di Kenneth Grahame, e narrato dal grande Basil Rathbone. Il secondo, The story of Ichabod Crane and the Headless Horseman, è invece una versione animata di The Legend of Sleepy Hollow di Washington Irving, narrata da Bing Crosby.
Continuiamo con i corti della Pixar: quest'oggi è il turno di Red's Dream, scritto, diretto e prodotto nel 1987 da John Lasseter. Red's Dream è il primo cortometraggio Pixar contenente un personaggio umano, il clown Lumpy. Occhio al cameo di Luxo Jr.!
E rieccoci qui anche oggi. Come sapete, negli ultimi dieci giorni sono stato al Festival di Venezia, dove John Lasseter e la Pixar hanno ricevuto (da George Lucas!) il Leone d'Oro alla carriera. A Lasseter è stato consegnato il Leone vero e proprio, mentre Andrew Stanton, Lee Unkrich, Brad Bird e Peter Docter hanno ricevuto quattro piccoli leoncini, in omaggio ai sette piccoli Oscar consegnati a Walt Disney per Biancaneve e i sette nani. E tanto per sottolineare, se ancora ce ne fosse bisogno, quanto John Lasseter sia il nuovo Disney e la Pixar la sua bottega dei sogni.
Domenica 6 settembre, giorno della premiazione, il programma della Mostra è stato interamente dedicato alla Pixar, con le proiezioni di Toy Story 1 e 2 in 3D, un'anteprima di Toy Story 3, e poi Up, Alla ricerca di Nemo e Gli Incredibili. Purtroppo, per una serie di errori strategici, non sono riuscito a vedere l'anteprima di Toy Story 3, ma mi sono gustato il primo film in un ottimo 3D, che forniva profondità all'immagine più che far uscire dallo schermo oggetti e personaggi. Ma d'altronde questo è il futuro.
Ho inoltre visto Up in anteprima, e devo dire che ancora una volta la Pixar ha fatto centro: Up è stupendo, si apre con una sequenza davvero commovente che ha strappato un meritato applauso al pubblico, e racconta una storia divertentissima con un grande ritmo, dialoghi geniali e una galleria di personaggi da urlo.
Ciao a tutti e ben trovati! Ritorno dal festival di Venezia quest'oggi, con il nuovo trailer de La principessa e il ranocchio. Trovo che non ci sia molto altro da aggiungere, e parlerò in dettaglio di Venezia più avanti. Perciò intanto gustiamoci insieme il trailer.
Quinto nella serie dei "package films" realizzati da Disney e distribuiti da RKO negli anni '40, Lo scrigno delle sette perle (Melody Time - 1948) è un film a episodi che cerca di rinverdire i fasti di Fantasia, proponendo una serie di segmenti al ritmo di noti brani di musica popolare e folk. E' il 10° Classico Disney secondo il canone ufficiale, ed è composto dai seguenti episodi: Once upon a wintertime, Bumble Boogie, La leggenda di Johnny Seme di mela, Little Toot, Trees, Ecco la samba, Pecos Bill.
Con questo post vi saluto per un po': nelle prossime due settimane sarò al Festival di Venezia, da dove cercherò comunque di aggiornare ogni tanto. Specialmente in occasione della premiazione di John Lasseter, domenica 6 settembre, quando verranno proiettati Toy Story 1 e 2 in 3D, nonché Up e un'anteprima de La principessa e il ranocchio e Toy Story 3!!
Probabilmente lo saprete già, ma vale la pena menzionarlo comunque: in occasione della 66ma Mostra del Cinema di Venezia, John Lasseter riceverà da George Lucas in persona il Leone d'oro alla carriera (curioso che proprio Lucas abbia venduto la Pixar a Steve Jobs, più di vent'anni fa). E io sarò lì a gustarmi la cerimonia, domenica 6 settembre! Lo stesso giorno, verranno anche proiettati Toy Story 1 e 2 in versione 3D, nonché Up e alcuni minuti de La principessa e il ranocchio e Toy Story 3 in anteprima mondiale!
L'occasione mi pare appropriata per presentare Luxo Jr., corto realizzato da Lasseter nell'86. Vi debutta la famigerata lampadina che ormai tutti conoscono dal logo della Pixar. E, per essere un cortometraggio al computer realizzato più di vent'anni fa, ha dell'incredibile. Ed è anche un notevole passo avanti rispetto al precendente The Adventures of André and Wally B., primo corto del regista.
Pietro Gambadilegno (Peg Leg Pete, Black Pete, Bootleg Pete o semplicemente Pete) è ormai universalmente noto come l'avversario numero uno di Topolino e Pippo, ma in realtà ha avuto una carriera ben più lunga, essendo il personaggio più vecchio tra quelli ancora attivi della scuderia Disney. E' infatti nato come "Bootleg Pete" (ovvero "Pete il contrabbandiere") nell'episodio Alice Solves the Puzzle (1925) della serie Alice Comedies, per poi diventare il nemico di Oswald a partire dal corto The Ocean Hop (1927). Ha poi mantenuto lo stesso ruolo nei corti di Topolino, da The Gallopin' Gaucho e Steamboat Willie (1928). Negli anni '90, la serie televisiva Ecco Pippo (Goof Troop, trasmessa anche in Italia) ha rinnovato a notorierà del personaggio, stavolta presentato come il rumoroso, sbruffone ed egoista vicino di casa di Pippo, addirittura padre di Pete Junior (PJ), migliore amico di Max, il figlio di Pippo. Una serie geniale, per altro!
Il canale YouTube ufficiale della Disney Italia ha postato un nuovo video dietro le quinte di Up, stavolta dedicato al volatile Kevin. Uno spasso! Potete vederlo qui sotto. Ma quando arriva il 16 ottobre?!
Mancano circa quattro mesi all'uscita de La principessa e il ranocchio, e oggi è saltato fuori un nuovo mini-documentario dietro le quinte, che illustra il lavoro di doppiaggio di Keith David. A parte che è un piacere vedere, anzi più che altro sentire all'opera una voce così bella... scopriamo anche quanto la performance di un attore possa influenzare il modo in cui un personaggio viene animato! Infatti, David ha registrato la sua parte prima che venisse completato il film, sotto la supervisione dei registi Ron Clements e John Musker. In seguito, gli animatori hanno dunque modellato la mimica del Dr. Facilier sulla recitazione del doppiatore. Vedere per credere.
Bongo e i tre avventurieri (Fun and Fancy Free - 1947) è il nono Classico Disney secondo il canone ufficiale, e il quarto "package film" prodotto dalla Disney e distribuito da HBO negli anni '40. La pellicola, introdotta dal Grillo Parlante di Pinocchio, è divisa in due segmenti: il primo, Bongo, è la storia di un'orsacchiotto che fugge dal circo e si rifugia nel bosco, dove incontra l'avventura e l'amore. Il secondo, Mickey and the Beanstalk, è una nuova versione della classica fiaba "Jack e il fagiolo magico", con protagonisti Topolino, Paperino e Pippo.
Daisy Duck, da noi nota come Paperina, nasce nel 1940 come controparte femminile di Paperino, di cui condivide il carattere irascibile, che però riesce a controllare meglio del suo ragazzo. E'anche la zia di April, May e June Duck (da noi Ely, Emy ed Evy), ovvero le versioni femminili di Qui, Quo e Qua. E' una cara amica di Minnie.
Nasce nel corto Mr. Duck Steps Out e sostituisce Donna Duck, una precedente versione dello stesso personaggio, che sarà reintrodotta in formato fumettistico nel 1951, come rivale di Daisy.
Una tecnica di cui ancora non abbiamo parlato molto - ma che affronteremo in futuro, non temete! - è il motion capture, ovvero quella particolare branca dell'animazione in CGI che si realizza "catturando" i movimenti degli interpreti attraverso una serie di particolare sensori applicati al corpo e al viso.
Ne stanno facendo uso Steven Spielberg e Peter Jackson per l'attesissimo Tintin, e Robert Zemeckis negli ultimi anni è diventato un'autorità nel campo (grazie a Polar Express, Beowulf e al prossimo A Christmas Carol con Jim Carrey nel ruolo di Scrooge). Ora, sembra che sia vicinissimo a firmare un contratto con Disney e Apple Corps per realizzare un remake in motion capture del mitico film d'animazione psichedelico Yellow Submarine, che aveva per protagonisti i Beatles. Se sia una bella o una cattiva notizia per ora non è chiaro, anche perché tutto dipende da come verrà affrontato il progetto. Se ci sarà la voglia di rischiare e proporre qualcosa di innovativo ma che non smorzi i toni lisergici dell'originale, ben venga. Se altrimenti vorranno farne un prodotto innocuo per famiglie, allora non ci siamo. Io, comunque, sono seriamente preoccupato che quest'ultima sarà la strada!
Appena sapremo quali saranno le 16 canzoni contenute nel film, per i cui diritti ora la Disney sta lottando, potremo farci un'idea un po' più chiara della direzione. Nel frattempo, vi propongo uno spezzone dell'originale, che fa sempre bene.
Non fa mai male tornare un po' sui propri passi: oggi vorrei dunque segnalarvi l'edizione italiana di Oswald il coniglio fortunato, l'antesignano di Topolino creato da Walt Disney e Ub Iwerks nel 1927, di cui parliamo qui. L'edizione comprende, in un grazioso cofanetto, gli episodi della serie accompagnati da nuove colonne sonore composte appositamente. Negli extra troverete invece un documentario sulla storia di Oswald, dalla nascita fino al ritorno in casa Disney, e uno sul grande Ub Iwerks. Gli episodi sono inoltre introdotti dallo storico cinematografico Leonard Maltin. Il prezzo si aggira sui 25 euro.
Minnie Mouse (nome completo, Minerva Mouse) fu creata come Topolino nel 1928. Poiché Mickey Mouse era inteso come un rimpiazzo di Oswald the Lucky Rabbit, passato alla Universal per beghe contrattuali, bisognava rimpiazzare anche la tendenza di Oswald a flirtare in continuazione. Si pensò quindi di trovare una "fidanzata" anche per Topolino. Il risultato fu, appunto, Minnie, che compare già nel primo cartoon del Topo, Plane Crazy (1928), dove rifiuta le avances di Topolino fino a paracadutarsi fuori dall'aeroplano che li trasporta. Seguono The Gallopin' Gaucho, dove Minnie balla il tango e flirta con Topolino e Pietro Gambadilegno, e poi Steambot Willie, il primo cartone sonoro che potete vedere qui.
Minnie, disegnata come una "flapper girl" (le ragazze moderne degli anni '30, che portavano gonne corte e ascoltavano il jazz), diventerà una delle guest star più amate nei corti di Topolino, nonché grande amica di Paperina e di Clarabella.
Negli anni '40, la guerra strappò alla Disney buona parte dello staff di animatori (impiegati nel cinema di propaganda), e con lo scopo di mantenere in vita la sezione cinema si decise di creare una serie di film a episodi ("Package films"), in cui sfruttare parte delle idee rimaste in sospeso allo scoppio del conflitto. Musica, maestro (Make Mine Music) è il terzo della serie (in tutto composta da sei film), dopo Saludos Amigos e I tre caballeros, e fu rilasciato nei cinema americani il 20 aprile 1946. Il film è composto da 10 segmenti: I Testoni e i Cuticagna (The Martins and the Coys), Palude Blu (Blue Bayou), All the Cats Join In, Senza Te (Without You), Casey At the Bat, Two Silhouettes, Pierino e il Lupo (Peter and the Wolf), After You've Gone, Gianni di Fetro e Alice di Paglia (Johnny Fedora and Alice Blue Bonnett), La Balena che Voleva Cantare all'Opera (The Whale Who Wanted To Sing At the Met). Qui sotto potete vedere il primo e Pierino e il lupo.
I tre caballeros (1944) è una sorta di seguito di Saludos Amigos, e fa parte del "pacchetto Sud America" prodotto dalla Disney dopo il viaggio nell'America Latina voluto dal governo USA. E' nuovamente un film a episodi, interpretato da Paperino, Josè Carioca e Panchito Pistoles (un pollo pistolero). E' considerato il 7° classico Disney nonostante la sua struttura bizzarra, che fonde animazione e live action in una serie di segmenti tenuti uniti da una sottotrama, che vede Paperino aprire alcuni regali provenienti dai suoi "amici dell'America Latina". I regali sono: un proiettore, un libro e una piñata. Tutte scuse per una serie di episodi che, come nel precedente film, portano i tre alla scoperta delle meraviglie del Sud America.
Nel 1998, nel tentativo di balzare sul vagone dell'animazione spettacolare di cui la Disney era ancora assoluta sovrana - erano gli anni precedenti al boom definitivo dell'animazione digitale - la DreamWorks di Spielberg, Katzenberg e Geffen produsse Il principe d'Egitto, storia "romanzata" di Mosè e della ribellione degli schiavi narrata nel libro dell'Esodo. Il cast di voci originali comprende alcuni grossi nomi hollywoodiani - Val Kilmer, Ralph Fiennes, Michelle Pfeiffer, Sandra Bullock, Jeff Goldblum, Patrick Stewart, Danny Glover e Steve Martin - mentre le musiche furono composte da Hans Zimmer, con canzoni scritte da Stephen Schwartz, che vinse l'Oscar per la miglior canzone con "When You Believe". Il principe d'Egitto fu il film d'animazione non Disney con il maggiore incasso, finché nel 2002 non venne battuto da L'era glaciale.
Dopo Dumbo, saltiamo a pié pari Bambi (di cui già abbiamo parlato qui) per arrivare a Saludos Amigos, ufficialmente il sesto classico Disney. Il mediometraggio fu realizzato in occasione di un tour di Walt Disney e del suo staff in America del Sud (principalmente Brasile e Argentina), finanziato dal Governo USA e inteso come propaganda anti-nazista. Il motivo: in Sud America, alcuni regimi avevano mostrato simpatie verso la Germania hitleriana, ed essendo i personaggi Disney famosi e amati in tutto il continente, Disney sarebbe stato un portavoce influente degli ideali anti-nazisti. Ironia della sorte, lo stesso Walt fu spesso sospettato di stimare il regime nazional-socialista.
In ogni caso, Saludos Amigos è il risultato del progetto Sud America. Proiettato a Rio de Janeiro il 24 agosto 1942, e uscito negli Stati Uniti il 6 febbraio 1943, è un omaggio alla cultura e alla musica sudamericana, costituito da quattro episodi: Lake Titicaca, Pedro, El Gaucho Goofy, Aquarela do Brasil. Paperino appare in due segmenti, Pippo in uno e nel film fa anche la sua prima comparsata José Carioca.
Oggi parliamo di Chip n' Dale, il duo di scoiattoli da noi noti come Cip e Ciop. Nati negli anni '40, e battezzati dallo story artist Bill "Tex" Henson in omaggio all'ebanista Thomas Chippendale, i due appaiono per la prima volta nel corto Pluto soldato (Private Pluto - 1943), dove si scontrano appunto con il cane di Topolino, loro antagonista anche nel seguente Squatter's Rights. E' solo nel cartoon Chip an' Dale (1947), che gli scoiattoli assumono i loro nomi, le loro caratteristiche fisiche e le loro tipiche personalità (solo accennate nei corti precedenti). E' qui che incontrano anche il loro avversario storico, Paperino, che faranno impazzire in una serie di cartoni anni '50.
In America è uscito a fine maggio, da noi dovremo attendere fino al 15 ottobre. Sto ovviamente parlando di Up, il nuovo capolavoro annunciato della Pixar, presentato a Cannes 2009. Qui sotto potete rifarvi del gusto amaro in bocca con una clip dal film, o meglio un "Upisodio", davvero molto divertente. Sul sito ufficiale ne trovate un altro, oltre al trailer italiano. Buona visione!
Una delle cose belle dell'animazione tradizionale è che, quando vedi i filmati test, non ci sono solo un branco di pixel e vettori in movimento, ma veri e propri disegni a matita che ballano, cantano eccetera. Ecco, questo è il caso del filmato che vedete qui sotto, presentato al Comic-Con. A parte il "cantare" e il "ballare", perché manca l'audio. Ma fa piacere vedere che la Disney è tornata ai disegni a mano con La principessa e il ranocchio...
Il sito Slashfilm ha pubblicato alcune immagini tratte dalla concept art di Rapunzel, il prossimo classico Disney in uscita nel 2010. La cosa interessante è che, stando a quanto riportano, il film, diretto da Byron Howard e Nathan Greno, sarà realizzato con un innovativo rendering CGI sviluppato da Glen Keane, che si distingue per non essere fotorealistico. L'idea è infatti quella di affiancare un look pittorico, simile a quello dei cartoon dipinti a mano, alla profondità tipica dell'animazione al computer, a cui si aggiungerà il 3D. Cliccando qui potete farvi un'idea di quello che vedremo al cinema. Che sia questa la nuova strada dell'animazione, tra vecchio e nuovo? Solo il tempo lo dirà.
Riprendiamo la nostra galleria dei personaggi storici della scuderia Disney. Quest'oggi parliamo di Pluto, il cane di Topolino. Un personaggio che ha generato decenni di battutine ironiche: d'altra parte non può che risultare bizzarra la scelta di affiancare a Topolino, un animale antropomorfo, un cane più o meno "al naturale", a parte le espressioni facciali e un'intelligenza un po' troppo spiccata. Se a questo aggiungiamo che uno dei migliori amici di Topolino è Pippo, un cane antropomorfo, beh... l'effetto "Pianeta delle scimmie" è assicurato!
Pluto compare per la prima volta nel corto The Chain Gang (1930), mentre nel successivo The Picnic viene battezzato "Rover". E' solo in The Moose Hunt (1931) che assume il nome di "Pluto the Pup". Ma il suo ruolo rimane marginale, fino a che nel 1934 l'animatore Norm Ferguson lo promuove a protagonista di Playful Pluto. Da allora appare in un totale di 48 corti, tra gli anni 30, 40 e 50.
Oggi vorrei iniziare un percorso un po' più articolato nella storia dei Classici Disney. Siccome abbiamo già parlato di Biancaneve, Pinocchio, Fantasia e Bambi, direi che possiamo passare direttamente a Dumbo. Uscito in USA il 23 ottobre del 1941, Dumbo racconta la storia arcinota dell'elefantino che sapeva volare, grazie alle sue enormi orecchie. Da zimbello degli altri elefanti a superstar del circo, il passo è breve, anche grazie all'aiuto del topo Timoteo. Il film fu presentato al 2° Festival di Cannes, dove vinse il premio come miglior film d'animazione, e uscì in Italia qualche anno più tardi, nel 1948, riscuotendo anche da noi grandi successi. E' diretto da Ben Sharpsteen (supervisore), Norman Freguson, Wilfred Jackson, Bill Roberts, Jack Kinney e Sam Armstrong.
Qui sotto potete vedere due tra le scene più famose del film: la sequenza cantata dai corvi, "Quando ho visto un elefante volar", e la scena finale in cui Dumbo finalmente spicca il volo davanti a tutti.
Anche oggi facciamo una piccola eccezione, e ci allontaniamo un pochino dall'animazione tout court per parlare di Tron Legacy, sequel di Tron, seminale pellicola diretta da Steven Lisberger nel 1982, e prodotta dalla Disney. Un film che segna un primo importantissimo passo nell'uso della Computer Graphic al cinema, ed è quindi altrettanto importante per il live action e per il cinema d'animazione. A dimostrazione, se ancora ce n'era bisogno, di quanto la Disney sia sempre stata all'avanguardia nell'uso delle tecnologie, seguendo l'esempio di Walt.
Qui sotto potete vedere a confronto il trailer dell'originale con il "Visual Effects Concept Test" del sequel, che uscirà l'anno prossimo per la regia di Joseph Kosinski, e che vede il ritorno di Jeff Bridges nel ruolo di Flynn. E' curioso confrontare soprattutto l'evoluzione degli effetti speciali...
Ancora dal canale You Tube Disney arriva un secondo trailer di G-Force - Superspie in missione, che ora si arricchisce anche di un sito ufficiale, qui. Qui invece trovate il primo trailer.
Solo ieri abbiamo parlato di Brisby e il segreto di Nimh e - coincidenza! - oggi salta fuori che Paramount sta preparando una nuova versione cinematografica dell'originale racconto Mrs. Frisby and the Rats of NIMH (sì, "Frisby" con la "F"), scritto nel 1972 da Robert C. O'Brien. Neil Burger (regista di The Illusionist) sta scrivendo la sceneggiatura.
Nel frattempo, dal canale YouTube Disney arriva il primo trailer in italiano di Alice in Wonderland, seguito della storia di Lewis Carroll. Lo potete vedere qui sotto. Come si suol dire, "so far so good"...
Dopo una pausetta, torniamo a parlare di animazione con il primo di una serie di appuntamenti dedicati all'eredità lasciata da Disney al di fuori della sua compagnia. Ovvero: come la vita e l'opera di un uomo hanno in pratica creato l'animazione americana moderna. Oggi parliamo di Don Bluth, nato come animatore per la Disney, e in seguito divenuto capo di uno studio indipendente.
Bluth nasce a El Paso, Texas, nel 1937, e inizia a lavorare come assistente animatore ai film Disney La bella addormentata nel bosco (1959) e La spada nella roccia (1963), in entrambi i casi non accreditato. Torna poi alla Disney come animatore negli anni settanta, e lavora a pellicole storiche come Robin Hood, Le avventure di Bianca e Bernie, Elliott il drago invisibile e Red e Toby. Alla fine del decennio, convinto che la Disney abbia "perso la sua magia", lascia lo studio e fonda la Don Bluth Productions insieme a Gary Goldman e John Pomeroy. Negli anni, lo studio ha rivaleggiato con la Disney realizzando film d'animazione di grande successo, tra cui Fievel sbarca in America, Alla ricerca della valle incantata e Anastasia.
Ma il capolavoro di Bluth resta il suo primo lungometraggio, Brisby e il segreto di Nimh (1982), di cui potete vedere il trailer originale qui sotto.
The End: Walt Disney muore nel 1966 per un tumore ai polmoni. Il fratello Roy gli sopravvive di poco, e muore nel 1971. Nello stesso anno, apre Walt Disney World, il nuovo parco di divertimenti che dal 1982 incorpora il progetto EPCOT, la città ideale sviluppata da Disney negli ultimi anni di vita. Si chiude una grande era dell'animazione, ma come vedremo la sua eredità sarà vastissima.
Visto che siamo in tema, vi mostriamo oggi il primo cortometraggio diretto da John Lasseter, The Adventures of André and Wally B. All'epoca della sua realizzazione (1984), Lasseter era appena stato licenziato dalla Disney, per aver "pestato i piedi" di alcuni dirigenti, involontatiamente.
Insieme al collega animatore Glen Keane, Lasseter voleva infatti sviluppare un lungometraggio basato su The Brave Little Toaster di Thomas Disch, fondendo personaggi in 2D con sfondi realizzati in 3D al computer, tecnica di cui aveva visto le grandi potenzialità dopo aver assistito alla proiezione di alcuni minuti di Tron. Ma il suo entusiasmo lo aveva portato ad aggirare il pezzo grosso Ed Hansen, che per tutta risposta lo licenziò.
Lasseter riparò dunque alla Lucasfilm Computer Graphics Group, che più tardi sarebbe stata acquistata da Steve Jobs diventando la Pixar. Lì, insieme a Ed Catmull, realizzò il corto epocale che vi presentiamo qui sotto.
Saltiamo di palo in frasca, quest'oggi, giusto perché non si può snobbare il nuovo teaser trailer italiano di Toy Story 3. A) perché fa tanto ridere e b) perché è il nuovo episodio della più amata franchise Pixar e, se non sbaglio, il primo "terzo capitolo" nella storia della casa di Jobs e Lasseter. Ah, e c) ritornano Fabrizio Frizzi e Massimo Dapporto nei ruoli di Woody e Buzz!
Vi ricordo che su You Tube c'è il canale ufficiale Disney, con un sacco di chicche, tra cui gli Upisodes di Up.
Il climax di una vita intera: Walt Disney ha costruito un impero tra i più grandi e celebrati, e una famiglia numerosa e felice. Negli ultimi anni, tra i primi anni sessanta e la metà dello stesso decennio, inizia a elaborare un nuovo, ambizioso progetto: EPCOT (Experimental Prototype Community of Tomorrow), una città utopica situata in Florida. Poi l'imprevedibile: durante gli esami preliminari per una semplice operazione al collo, a Disney viene diagnosticato un tumore ai polmoni...
Continuiamo oggi con un paio di short dedicati a Pippo, di cui abbiamo parlato nel post precedente. Si tratta dei famigerati corti anni '50, in cui Goofy è assoluto protagonista, e affronta le prove della vita di tutti i giorni co-adiuvato da una serissima voce narrante. Esilarante.
Da notare che l'idea alla base di questi corti fu dello stesso Disney, che voleva restituire un po' della personalità perduta a Pippo.
Oggi parliamo di Pippo, il mio preferito. Nato negli anni Trenta, e creato principalmente da Art Babbitt (con Frank Webb), Goofy è inizialmente noto come Dippy Dawg quando esordisce nel corto di Topolino Mickey's Revue, il 25 maggio 1932. Nel cartone in questione è un membro del pubblico, in un ruolo cameo che avrebbe mantenuto per i primi anni, fino a esplodere nei corti in "trio" con Topolino e Paperino. Il primo di questi, Mickey's Service Station, lo vedete qui sotto insieme a Mickey's Revue.
Una nota interessante: Pippo è l'unico personaggio ad avere una vera vita famigliare, nei cartoon Disney. Inizialmente ha addirittura una moglie, che non si vede mai, poi torna single e infine, negli ultimi anni, è diventato padre di Max. Il suo vero nome varia da "George Geef" a "G. G. Goof", passando per "Goofus D. Dawg".
Dalla New York World's Fair del 1964-65, per la quale la Disney creò alcuni straordinari padiglioni con i quali fu perfezionata l'arte degli animatronics, alla realizzazione di Mary Poppins (1964), che finì per vincere 5 premi Oscar e incassò la cifra incredibile (per gli anni sessanta) di 44 milioni di Dollari nel mondo. Con testimonianze di Dick Van Dyke e John Lasseter, che lodano Disney per aver anticipato tecniche moderne come il blue-screen.
Beh, che dire: so che abbiamo già parlato di Paperino, ma non posso resistere dal proporre uno dei miei corti preferiti, ovvero Paperino a caccia. Una sequela di gag esilaranti che coinvolgono un orso in carne e ossa, scambiato da Paperino per un tappeto!
E poi gli orsi Disney mi hanno sempre fatto morire dal ridere!
Inziamo una cavalcata tra le creazioni più famose della Disney, eccetto ovviamente Topolino, di cui abbiamo già parlato, con Donald Duck. Ovvero, Paolino Paperino!
Nato dalla mente di Walt Disney dopo che il cartoonist aveva sentito l'attore Clarence Nash recitare una poesia con la voce da papero, e sviluppato dall'animatore Dick Lundy, Paperino fa la sua prima comparsa nella serie Silly Symphonies, e in particolare nel corto The Wise Little Hen (1934). Nash gli prestava già la voce, come avrebbe fatto fino alla morte nel 1985. E' però solo nel cartone di Topolino Orphan's Benefit che Donald assume la sua personalità irascibile.
Abbiamo parlato di Disneyland diverse volte, ultimamente. Il documentario che vedete qui sotto parla in dettaglio della creazione del parco di divertimenti più famoso del mondo. Ma si parla anche della prima trasmissione televisiva firmata Disney, mandata in onda nel dicembre del 1950: One Hour in Wonderland, una sorta di "infotainment" ante litteram. Ovvero uno show che voleva intrattenere, ma era sostanzialmente una pubblicità lunga un'ora per il nuovo classico Disney, Alice nel paese delle meraviglie. E non manca un accenno allo show televisivo Disneyland, nato nel '54 in seguito a un accordo con ABC, che in cambio aveva investito denaro nella costruzione del parco, fino a un corposo 35% del budget.
/Film ha pubblicato cinque ottime clip che illustrano la lavorazione de La principessa e il ranocchio, il film che segna il ritorno della Disney all'animazione tradizionale 2D. Presentiamo la prima qui sotto, per le restanti cliccate sul link all'inizio del post. I filmati hanno generato alcune polemiche per la forte connotazione razziale dei personaggi di Mama Odie, bicentenaria maga cieca di colore, con tanto di "serpente d'accompagnamento", e di Ray, libellula "cajun" sdentata e scemotta. Polemiche che comunque suonano esagerate, e una compagine molesta del "politically correct". A voi il giudizio.
Eccoci tornati al documentario sulla vita e le opere di Walt Disney. Nell'ottava parte, si parla dell'ingresso della Disney nel live action con una serie di film girati in Inghilterra - per venire incontro alle richieste del governo inglese, che nel dopoguerra voleva che i soldi incassati con il cinema in UK rimanessero nel territorio del Regno. Disney contribuì al cinema "in carne ed ossa" praticamente inventando lo storyboard, che sarebbe poi diventato popolare tra i registi della New Hollywood come Spielberg e Lucas. Per la verità, Disney già creava gli storyboard per i suoi film d'animazione, ma fu proprio l'idea di applicare il metodo al cinema dal vivo che rivoluzionò la lavorazione dei film.
Durante gli anni inglesi, il cui primo parto fu L'isola del tesoro (1950), Disney conobbe e iniziò una proficua collaborazione con il regista Ken Annakin (morto poco tempo fa) e con il maestro della tecnica "Matte" (antenata pittorica dell'attuale schermo verde) Peter Ellenshaw.
Il video procede raccontando come dalla costruzione di un treno in scala 1:8, che Disney volle per la sua nuova casa, nacque l'idea di creare un parco di divertimenti ispirato alle splendide strutture ed attrazioni del parco Tivoli di Copenhagen. Nasce così Disneyland.
L'attualità entra per la seconda volta, oggi, nel nostro blog, e ci sentiamo costretti a fermarci un attimo per renderne conto: Michael Jackson, il re del pop, è morto stamattina presto. Anche se sembra assurdo postare, in un blog dedicato all'animazione, un "necrologio" a una pop-star accusata (ma assolta!) di pedofilia, beh... non lo è. Perché, tra gli exploit filmici di Jackson c'è Captain EO, un film diretto da Fracis Ford Coppola, prodotto e scritto da George Lucas e fotografato da Vittorio Storaro. In pratica, il meglio de meglio, a cui si aggiunge James Horner alle musiche - anche se due canzoni furono scritte da Jackson apposta per il film.
Voi direte: ma tutto questo cosa c'entra con Disney? C'entra, c'entra... perché Captain EO non è uscito al cinema, ma nei parchi di divertimenti Disney, dove è stato proiettato nelle sale 3D per anni e anni! E, dato che Disney è anche sinonimo di "musical", poteva la più grande pop-star del mondo non metterci del suo? Ecco a voi, dunque, Captain EO.
Spezziamo un po' la nostra routine (d'altronde bisogna farlo, altrimenti ci si annoia), per mostrarvi un paio di novità su Alice nel paese delle meraviglie, il film che Tim Burton sta girando per la Disney, con Mia Wasikowska (Alice), Johnny Depp (Il Cappellaio Matto), Helena Bonham Carter (Regina Rossa) e Anne Hathaway (Regina Bianca). Oggi hanno iniziato a circolare un nuovo logo e una nuova foto della protagonista.
Qui trovate anche il nuovissimo sito ufficiale del progetto e qui un sacco di belle immagini che illustrano il look dei protagonisti e il design delle scene. Qui sotto invece andiamo indietro con la memoria fino al primo, mitico film d'animazione Disney, con il "Non compleanno"!
Bambi è forse il primo incontro di ogni bambino con il termine "tragedia": un'esperienza così forte da aver scatenato centinaia di battute nel corso dei decenni, su spettatori talmente sconvolti da essere costretti a frequentare lo psicanalista anche da adulti. Eppure, l'avventura che segue ripaga con gli interessi la tristezza generata dalla drammatica sequenza che vedete qui sotto, quella in cui muore la mamma di Bambi.
Per sdrammatizzare, ecco un simpatico trailer del film.
E continuiamo oggi con un altro celebre spezzone da Fantasia: "La danza delle ore", balletto tratto dall'opera "La Gioconda" di Amilcare Ponchielli. Questo segmento vede la danza degli Ippopotami, ma l'episodio originale presenta, tra gli animali danzanti, anche struzzi, alligatori ed elefanti. Una bella prova del potere che ha l'animazione di rendere aggraziata e poetica anche un'immagine evidentemente antitetica come quella di un grosso pachiderma che sculetta in tutù.
Ecco a voi uno dei più noti corti animati della storia, L'apprendista stregone. Nato, appunto, come corto per la serie Silly Symphonies, e con lo scopo di riportare in auge Topolino che stava perdendo notorietà contro il più fortunato Donald Duck, L'apprendista stregone riprende alcune caratteristiche dell'animazione muta. La parte sonora, infatti, è unicamente affidata al brano L'apprenti sorcier (1897) di Paul Dukas, diretto da Leopold Stokowski. A causa del budget eccessivo ($125.000) che sarebbe stato impossibile da recuperare per un corto, Disney decise di ampliare il progetto, creando così il film a episodi Fantasia.
Un'ultima nota: l'animatore Fred Moore è responsabile del nuovo look di Topolino, quello con cui lo conosciamo ancora oggi.
Il 1940 fu un anno incredibile per i Walt Disney Studios, che se ne uscirono con due dei massimi capolavori dell'animazione mondiale: Pinocchio e Fantasia. Per vederli, in Italia avremmo dovuto aspettare il dopo-guerra, ma anche da noi segnarono l'immaginario di intere generazioni e ancora oggi sono considerati delle pietre miliari per i ragazzi. Ecco un famoso spezzone in cui vediamo Pinocchio alle prese con Mangiafuoco (Stromboli, nell'originale).
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